giovedì 27 agosto 2015

Secondo tableau

WILD WEST. NATURA CIVILIZZATA, MONTAGNA ADDOMESTICATA, LA SORPRESA È COMUNQUE ALLA PROSSIMA CURVA DEL SENTIERO

In America (che sarebbe negli Stati Uniti d’America, ma qui si dice così, l’intero continente corrisponde agli USA, tanto per non allargarsi…), in America dicevo ci sono tante e bellissime montagne. Ci si va a far trekking comodamente, si trova il sentiero da un miglio (ok, anche secondo me non è un trekking, ma qui funziona così) fino a quello di vari giorni. In America la montagna non si misura a ore di cammino, come da noi, ma a miglia e metri di dislivello (ci mettiamo un po’ a capire che qui i camminatori sono molto, molto diversi tra loro a seconda della stazza e dell’allenamento e quindi le ore non sono un’indicazione utile).


Il sentiero non è segnato, non c’è il CAI americano che traccia i segnavia bianchi e rossi, non ci sono gli omini di pietra, perché non serve. Il sentiero è immancabilmente un’autostrada larga un paio di metri, in terra battuta, ponticelli e passerelle di legno per scavalcare i tratti irregolari, mancorrente, frecce e cartelli invece di numeri. In America non puoi uscire dal sentiero autostrada, te lo chiedono per favore insistendo ogni tre per due, per non rovinare l’ambiente. O anche per non perdere turisti in giro per i parchi nazionali, state sul tracciato e fate i bravi che ve lo chiede il governo americano, mi pare.

Tutto molto civilizzato, niente inciampi. Il giorno che trovo, a Mount Rainier, un luogo stupendo, il sentiero asfaltato (nella foto qui sotto) mi prende una certa insofferenza. Ma porca vacca, un sentiero vero, dov’è? Neanche qui dove ci sono ghiacciai e spedizioni alpinistiche? (Da notare che per me vero significa come quelli dove vado di solito, anch’io mi allargo come gli statunitensi, ed eleggo il consueto a vero. Del resto, noi umani tendiamo a riconoscere più che a conoscere e io non faccio eccezione). Poi penso che per una persona in carrozzina un pezzo di asfalto è la condizione per godersi una porzione di montagna e comincio ad apprezzare la questione da un altro punto di vista. E dopo il sentiero diventa 'vero', gradoni di sasso, nevai, fatica, tutto ok. Lo riconosco.


Bòn, in questo panorama addomesticato, dove anche geyser e ghiacciai  sembran dipinti (laghetti e alberelli decorativi, tronchi a terra disposti artisticamente, panorami e colori e anche i sassi son carini), le sorprese ci sono comunque.

  
Con la coda dell’occhio vedi uno scoiattolo. Poi un altro. Poi un altro diverso. Marmotte, pika (una specie di marmottina senza coda), cervi, uccellini, uccelli (difficile identificarli), un pellicano, un lupo (un lupo!!!) che trotterella imperterrito sull’altra sponda, mandrie di bisonti, antilocapre (una roba di qui), capre di montagna quelle bianche col pelo lungo, una volpe, bellissima, arancione e smilza porta a spasso la sua coda col pennacchio bianco, un altro scoiattolo che ci bombarda con pigne e aghi di pino, altre decine di scoiattoli che lo sanno che gli escursionisti si portano la frutta secca nello zaino, topolini.
Mancano gli orsi, nonostante regole ferree (ci fanno vedere anche il video didattico) di comportamento per evitare incidenti e cartelli dappertutto, e l’alce, che spero sempre di vedere ma mi sa che dovrò andare in Alaska o accontentarmi dei documentari. Animali così, così tanti, così facili da vedere, così vicini e godibili, da noi non ci sono.

   

PS. Le foto di animali non mi vengono granché bene ... le poche mi pare rendano comunque l'idea, almeno un po'.

PPS. Olympic NP ha una parte sull'oceano, ci sono bei trekking anche da queste parti.













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